Capita anche a voi che le idee più brillanti vi vengano otto secondi prima di addormentarvi?
“Mò me lo segno, no, ho sonno, ma me lo ricordo sicuro domani”
Certamente…
Dunque queste righe avrebbero potuto vincere il Pulitzer, state leggendo un Pulitzer in potenza.
In realtà sono molte cose sulle quali mi son soffermata in queste settimane e sulle quali ho taciuto, fino ad ora.
Prima riflessione. Michela Murgia.
Al Salone del Libro ha detto molte cose. Due me le devo proprio stampare da qualche parte.
La Democrazia si fonda sul conflitto.
Il Livello del dibattito in questo Paese è così basso, che tutte le posizioni differenti sono considerate “conflitto spiacevole” .
Michela Murgia grazie, perchè c’è del sacrosanto in ciò che hai detto e NON solo a livello politico -che è agghiacciante- ma più o meno in tutto.
Prendere una posizione netta è considerato sacrilegio.
Quindi a furia di rimanere tra coloro che son sospesi, siamo finiti che se dici la tua o se dici sommessamente “hai detto una cazzata” arrivano i plotoni di esecuzione, il punto è che per costruire ci vuole dialettica e -appunto- conflitto.
S’è persa la voglia di scontrarci civilmente su posizioni differenti.
Pensateci. E a proposito di pensiero, Murgia ha detto anche che prima del “pensiero unico” c’è l’etica del pensiero con la quale fare i conti.
Brividi.
Però la stilettata finale mi è stata inferta dalle sue dichiarazioni sulla libertà.
“Posso dire e fare ciò che voglio, faccio tutto”.
Questa libertà del dire e del fare la vuole usare per lasciare un’eredità e soprattutto ha aggiunto: non aspettate di avere un cancro per fare tutto questo.
Potrei serenamente chiudere questa newsletter qui così riflettiamo insieme su tutte le volte che NON abbiamo fatto o detto qualcosa: life is too short per avere una pietra tombale sulla quale c’è scritto “S’è sempre fatta i cazzi suoi” un concetto che tra l’altro rimanda alla “teoria della panchina”
La Teoria Della Panchina.
La Teoria della panchina l’ho sentita anni fa, nel 2016, ad un evento al Base di Milano, una due giorni dove si è parlato delle STESSE identiche tematiche di cui continuiamo a parlare ora, il nome di questa teoria non so se gliel’ho dato io o meno ad ogni modo il concetto è il seguente:
Fino a che continuerai a guardare alla tua panchina e a quello che sta intorno a essa continuerai ad avere una visione così ristretta che ti porterà a non comprendere, per esempio, perchè un senza dimora ci dorme sopra ogni sera, portandoti a sonore frustrazioni e a battaglie che si riveleranno essere solo tra poveri.
Vuoi seguire la Teoria Della Panchina anche tu o preferiresti essere un pelo più furba? Questa la domanda che mi pongo dal 2016.
La Teoria della panchina mi è venuta in mente mentre sentivo i commenti e le questioni sollevate per la tragica ed enorme alluvione in Romagna.
La storia dei tronchi nei fiumi, è un esempio di panchina.
Ora, se si guarda alla panchina e al proprio fiume di fianco a casa è probabile che tu possa arrabbiarti come una faina: nel senso che -può essere- che come scrupolosa osservatrice della sua realtà una persona abbia notato incurie annose al letto e agli argini ergo maggiori possibilità di problematiche…MA.
In Romagna sono caduti 350 milioni di metri cubi di acqua in pochissimo tempo e sono esondati 23, ventitre, VENTITRE fiumi tutti insieme. Quanti cazzarola di tronchi ci vogliono per far uscire 23 fiumi? Quanti tronchi ci vogliono per far esondare 23 fiumi, riempire tutte le zone di contenimento e allagare citta? L’Amazzonia intera o quasi, credo.
Quando nelle varie trasmissioni arriva la domanda fatidica dei tronchi e dei letti dei fiumi reagisco più o meno cosi:
Senza contare la quantità di colline franate, anche in quel caso io faccio un’ernorme fatica a pensare che tutte le colline della Romagna siano implose in contemporanea perchè i boschi non sono stati trattati a dovere.
La Teoria della panchina è comoda perchè elargisce risposte semplici a problemi complessi, nel caso della Romagna a problemi terrificanti ovvero la tenuta dei nostri territori ai fenomeni meteo estremi perchè qui non si parla di meteo e basta, ma di clima che ha conseguenze sul meteo.
La Teoria della panchina è anche quella che a livello locale ti fa misurare i livelli di allagamento rispetto a fenomeni analoghi passati, peccato che 23 fiumi esondati in una botta sola non sia mai capitato e questa cosa, QUESTA, a me fa molta paura per cui non so se chi insiste sulle “cause normali” tipo i tronchi voglia solo consolarsi, oppure usarle a mero scopo politico perchè sa bene che è sempre più comodo dare la colpa a qualcuno o qualcosa di colpibile, piuttosto che fare un grande ed enorme esame di coscienza sulle politiche di decarbonizzazione.
Ho capito definitivamente che i gruppi di Ultima Generazione mi stanno simpatici. Al massimo una statua la si pulisce, mentre 23 fiumi che esondano è un po’ più complicato e questo è esattamente il metro di misura da usare con loro: qualche secchiata d’acqua vs kilotoni di metri cubi d’acqua nelle campagne e allevamenti Dop, Docg della Romagna.
Dobbiamo fare lo sforzo di passare dalla panchina alla big picture, costa molta fatica, ma è necessario per scollarsi di dosso la sempiterna opinione personale e/o esperienza personale per leggere e interpretare ogni cosa poichè in quel caso la visione sarà sempre e solo ristretta.
Ho riflettuto anche sul manifestare il dissenso, che poi è quella cosa che unisce la libertà di espressione all’azione per il bene comune.
Le persone che decidono di fare rumore sono sempre meno e sempre più educate: questa riflessione l’ho registrata per YouSo su Spotify.
Quello che avevo da scrivervi ve l’ho scritto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se volete fare due chiacchiere sapete che potete scrivermi, io rispondo gioiosa.
Vorrei consigliarvi qualcosa da ascoltare e qualcosa da vedere e leggere prima di dirci ciao, salvatevi questo articolo da qualche parte così potrete tornare a consultare gli ottomila link.
Da leggere.
Insomma dato che si parla di cambiamenti climatici, panchine, cose affini io vi consiglio Stiglitz. Ecco qua > Il Prezzo Della Disuguaglianza
Un libro “leggero”, ve l’ho mai detto che non riesco più a leggere narrativa? Ecco, ora lo sapete.
Da Ascoltare (e leggere)
Il Podcast di Pregliasco e Baravalle, Qui Si Fa L’Italia. Ascoltandoli ho riflettuto sul fatto che non facciamo più rumore, solo sussurri…e la politica italiana ha dimenticato il conflitto serio, quello che faceva le leggi tipo la 194 per intenderci.
Pregliasco ha anche scritto un nuovo libro che mi son salvata sul Kindle: Il Paese che siamo
Da Vedere
Su Netflix, una serie portoghese che si chiama Neve Alle Azzorre in italiano, mentre in portoghese è Rabo de Peixe che è un paesino alle Azzorre (coda di pesce, letteralmente).
La sceneggiatura è stata ispirata da una storia realmente accaduta in quelle isole sperdute.
Se ti è piaciuto proprio tutto, tutto, pesta il like, condividi, consiglia Ottovolante a parenti e amici, la mia gratitudine sarà infinita.
Se vuoi offrirmi una birra c’è Buy Me A Coffee e vi assicuro che la birra me la bevo davvero ringraziando molto.
Questue finite.